Questo blog nasce per dare più spazio ai libri che amo e che leggo


Librieparole
Questo blog nasce per dare più spazio ai libri che amo e che leggo.
Oltre alle mie recensioni, qui vorrei ospitare i miei e vostri consigli di lettura e tutto quello che ha a che fare con i libri
e con le parole... in libertà

domenica 18 novembre 2012

L'importanza del titolo

Léon und Louise
Ogni istante di me e di te

Quale dei due libri vi attira di più? Quale sareste più propensi a comprare dovendo decidere solo dal titolo? E se vi dicessi che sono due titoli dello stesso romanzo?
Il primo è il titolo originale, il secondo e dell'edizione italiana pubblicata da Garzanti Libri.

Capitata in libreria la scorsa settimana mi è capitato tra le mani e, se mi fossi fermata al titolo, forse non l'avrei comprato. Poi ho scorso il risvolto e mi sono decisa per l'acquisto. È una storia terribile e romantica, così almeno promette di essere e mi è presa voglia di leggerlo. Personalmente trovo più  coinvolgente e accattivante il titolo originale e mi chiedo perché l'abbiano così tanto trasformato in italiano. Non vi sarebbe piaciuto di più un semplice Léon e Louise? Lo trovo più convincente.

Comunque... ora ce l'ho tra le mani, sono a pagina 10 e mi sta piacendo ma aspetto a pronunciarmi.
E voi? Cosa pensate dei titoli che subiscono terribili metamorfosi da una lingua all'altra?
Questo lo avete letto? Com'è?

Se volete provare ecco qualche informazione utile:


Titolo: Ogni istante di me e di te
Autore: Alex Capus 
Traduttore: Scarabelli R.
Editore: Garzanti Libri 
Collana: Narratori moderni 
Data di Pubblicazione: Settembre 2012
ISBN-13: 9788811670612
Prezzo: € 16,40
Pagine: 249
Formato: rilegato
Reparto: Narrativa




Dal risvolto di copertina:
Normandia, 1918. Léon e Louise amano pedalare controvento verso l'oceano. Verso quel piccolo antro tra gli scogli, sferzato dalle correnti, il loro rifugio, il loro nido. Lì, di fronte alla vastità dell'orizzonte, tutto è possibile. È possibile amarsi, con la spensieratezza e l'intensità dei loro sedici anni. È possibile immaginare un futuro insieme, lontano dalla guerra, dalle detonazioni, dalla morte. E sancire la loro unione con una promessa: «Ora e per sempre»  Ma per quanto si illudano di tenerla lontana, la guerra è vicina, fin troppo vicina a loro. Sulla strada del ritorno una bomba li divide. Léon crede che lei sia morta e così Louise di lui. Eppure l'eco di quella promessa fatta tra le onde è destinata a durare ancora a lungo. Dieci anni dopo, a Parigi, mentre insorgono i presagi di una nuova guerra, Léon si è rifatto una vita. Ma una sera tutto cambia: il metrò è affollato, eppure nell'istante in cui i due vagoni si sfiorano, Léon la vede sul treno di fianco al suo. Gli stessi occhi verdi, le lentiggini e i folti capelli scuri, l'immancabile sigaretta, come allora. Ne è sicuro: quella è la sua Louise. A separarli solo un metro d'aria e due finestrini. E due vite che hanno ormai preso direzioni diverse: lui ha moglie e famiglia, e lei ha scelto di stare da sola, fiera della propria indipendenza. Ma non importa. Anche se il futuro è pronto a dividerli di nuovo, ci sarà sempre un momento, un giorno, un istante in cui si rincontreranno. Perché quel giuramento non ha mai smesso di vivere. E anche se  tutto è ancora impossibile, è destinato a durare per sempre...

sabato 10 novembre 2012

Mi arrendo


Non leggete per divertirvi o per istruirvi. Leggete per vivere
(G. flaubert)

Quasi un anno fa ho iniziato la sfida LeggiAmo con entusiasmo e determinazione.
Oggi sono qui per abbandonarla.
Ho scoperto che non riesco a leggere i libri di un elenco imposto e prefissato.
In questi mesi, tra alti e bassi, ho letto tanti libri ma spesso quelli che mi chiamavano dallo scaffale per essere letti  non erano nell’elenco che mi ero data. Mi sono dedicata ad altre vite, ad altri personaggi. Quelli scelti all'inizio per la sfida dovranno aspettare ancora un po’, fino a quando non sarò pronta per loro.
Normalmente non lascio mai una cosa a metà,  non amo interrompere o non portare a termine le cose che inizio ma qui è diverso.
Non voglio sentirmi costretta in tempi e titoli stabiliti, si tratta di lettura, si tratta di piacere, si tratta della cosa che mi piace di più al mondo!
E così mi avvalgo dei diritti imprescrittibili del lettore e abbandono la sfida (ma non smetto di leggere).

I 10 diritti dei lettori
(brani tratti da Daniel Pennac, Come un romanzo, Milano, Feltrinelli, 1999)
1. Il diritto di non leggere
(…) la maggior parte dei lettori si concede quotidianamente il diritto di non leggere. (…) tra un buon
libro e un brutto telefilm, il secondo ha, più spesso di quanto vorremmo confessare, la meglio sul primo.
(…) se possiamo tranquillamente ammettere che un singolo individuo rifiuti la lettura, è intollerabile che egli sia – o si ritenga – rifiutato da essa.

2. Il diritto di saltare le pagine
Ho saltato delle pagine (…).E tutti i ragazzini dovrebbero fare altrettanto. In questo modo potrebbero buttarsi prestissimo su tutte le meraviglie ritenute inaccessibili per la loro età. (…) Un grave pericolo
li minaccia se non decidono da soli quel che è alla loro portata saltando le pagine che vogliono: altri lo faranno al posto loro.

3. Il diritto di non finire il libro
Ci sono mille ragioni per abbandonare un romanzo prima della fine: la sensazione del già letto, una storia che non ci prende, il nostro totale dissenso rispetto alle tesi dell’autore, uno stile che ci fa venire la pelle d’oca (…) Inutile enumerare le 995 altre ragioni, fra le quali si debbono tuttavia annoverare la carie dentale, le angherie del capoufficio o un terremoto del cuore che ci paralizza la mente. (…)

4. Il diritto di rileggere
Rileggere quel che una prima volta ci aveva respinti, rileggere senza saltare nessun passaggio, rileggere da un’altra angolazione, rileggere per verificare (…)
Ma rileggiamo soprattutto in modo gratuito, per piacere della ripetizione, la gioia di un nuovo incontro (…)

5. Il diritto di leggere qualsiasi cosa
(…) ci sono “buoni” e “cattivi” romanzi.
Molto spesso sono i secondi che incontriamo per primi sulla nostra strada. E, parola mia, quanto toccò a me, ricordo di averli trovati “belli un casino”. Ma sono stato fortunato: nessuno mi ha preso in giro … Qualcuno ha solo lasciato sul mio passaggio qualche “buon” romanzo guardandosi bene dal proibirmi gli altri.

6. Il diritto al bovarismo
È questo, a grandi linee, il “bovarismo”, la soddisfazione immediata ed esclusiva delle nostre sensazioni: l’immaginazione che si dilata, i nervi che vibrano, il cuore che si accende, l’adrenalina che sprizza, l’identificazione che diventa totale e il cervello che prende (…)

7. Il diritto di leggere ovunque
Qualunque luogo è buono per chi ami la lettura….

8. Il diritto di spizzicare
È la libertà che ci concediamo di prendere un volume a caso della nostra biblioteca, di aprirlo, dove capita e di immergercisi un istante, proprio perché solo di quell’istante disponiamo.

9. Il diritto di leggere ad alta voce
L’uomo che legge a viva voce si espone completamente agli occhi che lo ascoltano.(…)

10. Il diritto di tacere
L’uomo costruisce case perché è vivo ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo.
La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun’altra, ma che nessun’altra potrebbe sostituire. (…)
(…) le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere.